AI (Intelligenza Artificiale), entra in vigore la nuova legge italiana: limiti all’uso nelle professioni intellettuali
È entrata in vigore il 10 ottobre 2025, la Legge 132/2025, prima risposta italiana al Regolamento (UE) 2024/1689 sull’intelligenza artificiale (AI Act), il nuovo quadro giuridico europeo per l’IA. Il regolamento UE – adottato lo scorso giugno – è il primo tentativo di regolamentare in modo sistemico lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale, con un approccio basato sul rischio.
Il legislatore europeo ha infatti classificato i sistemi di IA in quattro categorie (da rischio inaccettabile a rischio minimo), prevedendo obblighi rigorosi per quelli ad alto rischio, come quelli impiegati in sanità, giustizia, infrastrutture critiche, lavoro ed educazione. Rientrano in questa categoria anche i sistemi utilizzati nel settore notarile e più in generale nell’amministrazione della giustizia, se incidono su diritti fondamentali o sulla fiducia pubblica.
La normativa italiana, pur subordinata al regolamento UE, introduce un principio specifico per le professioni intellettuali. L’art. 13 della legge stabilisce che l’uso dell’IA è ammesso solo come supporto strumentale all’attività professionale, con la necessaria prevalenza dell’attività umana, e obbligo di informativa al cliente. Il Consiglio Nazionale Forense ha pertanto elaborato uno schema che potrà essere utilizzato dagli avvocati nell’interlocuzione con il cliente e con la parte assistita (il testo è reperibile al link: https://shorturl.at/NZpZC.
Nel caso dei notai, ciò significa che l’IA non può in alcun modo sostituire l’intervento personale nella delicata fase di indagine sulla volontà delle parti. La nuova legge indica quindi percorsi di utilizzo conforme alla normativa, con particolare attenzione a obblighi e responsabilità dei professionisti.
Se da un lato la legge cerca di tutelare la centralità dell’attività umana, dall’altro conferma la necessità di garantire trasparenza, sicurezza e affidabilità nell’uso dell’IA, senza introdurre vincoli aggiuntivi rispetto al regolamento europeo.